I’m only human, of flesh and blood I’m made
Human, born to make mistakes
(“Human” – Human League)
“Errore”. Già solo a sentirla nominare questa parola mette un po’ a disagio, incute un timore che ci trasciniamo probabilmente dall’infanzia quando spesso veniamo sgridati o puniti ogni qual volta ne commettiamo uno facendoci crescere con la Spinta del “Sii perfetto” (che vedremo in un’altra occasione).
Ma siamo poi così sicuri che l’errore sia qualcosa da evitare o da cui rifuggire? E che differenza c’è tra errore e fallimento?
L’errore crea apprendimento, genera consapevolezza ed apre nuove porte rivolte al futuro in cui sperimentare altri modi per fare qualcosa; ogni grande scoperta nasce da precedenti errori che hanno portato esperienze. L’errore è quindi qualcosa di positivo se siamo capaci di imparare ed accrescere le competenze che ci saranno utili in futuro ed è per questo che l’errore ha un valore intrinseco positivo.
Il fallimento è qualcosa che ci blocca, ci fa desistere dal ritentare o dal valutare opzioni e modi differenti per arrivare allo stesso obiettivo, ci tiene ancorati al passato e non ci dà alcuna opportunità di miglioramento, come se avessimo una zavorra che ci tiene fermi nel medesimo posto senza la possibilità di esplorare altri mondi.
Adesso che siamo consapevoli della differenza e di ciò che offre l’errore siamo pronti a farne di nuovi senza alcuna paura e a sviluppare grazie ad essi nuovi apprendimenti?
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