Il fallimento di Thomas Cook, colosso britannico del turismo che oggi ha lasciato a piedi (letteralmente) circa 600.000 clienti sparsi ai quattro angoli del mondo, mi fa tornare indietro con la memoria a tutti i tour operator italiani che negli anni hanno subito, con un impatto proporzionale rispetto al mercato italiano, la stessa sorte.
Avendo lavorato per oltre vent’anni in quel settore non posso fare a meno di ricordare la legge di Darwin sulla selezione naturale che dice, in sintesi, che la specie che sopravvive è quella capace di adattarsi all’ambiente circostante e non quella semplicemente quella ritenuta più forte.
Pensiamo per esempio a quali marche di telefoni cellulari avevamo in tasca solo 10/15 anni fa (un’eternità, secondo i canoni attuali secondo i quali tutto si muove ad una velocità parossistica eppure invece così vicini): Nokia, Motorola, Ericsson, BlackBerry, per citarne alcuni. Che fine hanno fatto? Tutti più o meno spariti a favore di “nuovi” brand come Apple, Samsung, Huawei, LG ecc. Perché? Perché non sono stati in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato.
Avendo scelto di cambiare professione ed essendo diventato Business coach e formatore non posso fare invece a meno di pensare a quante poche aziende italiane del settore abbiano scelto, per il proprio management, di investire nella formazione sulle soft skills oggi fondamentali per gestire il cambiamento: sto parlando di leadership, gestione dei collaboratori, intelligenza emotiva, comunicazione efficace e via discorrendo, preferendo piuttosto concentrarsi su obiettivi più “pratici” ed a breve termine come il budget, il fatturato, i clienti, eccetera a discapito quindi di una visione a medio e lungo termine fondamentale per la sopravvivenza (in senso commerciale, ovviamente) con il pensiero ben fisso che “Tanto non capiterà certo a noi”!
Cari titolari, amministratori delegati, direttori generali e così via, pensateci; riflettete sulle possibilità di investire qualche ora del vostro tempo e di quello dei vostri collaboratori per far crescere in voi e in loro il germe del cambiamento e la capacità di diventare più forti nell’affrontare le sfide che il mercato vi impone quotidianamente. In fin dei conti il famoso scrittore Robert Louis Stevenson disse “Non giudicare ogni giorno dal raccolto che raccogli ma dai semi che pianti”.
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