Cosa sei disposto a fare per essere migliore?

“Il cambiamento è inevitabile, la crescita personale è una scelta” Bob Proctor

A prescindere che si tratti di un miglioramento a livello personale, professionale o sportivo vediamo quali sono le alternative possibili alla domanda nel titolo:

Risposta A) “Niente grazie sto già bene così come sono”

È una risposta che molti daranno, forse non a parole perché “suona male”, perché da un lato sembra permeata di presunzione, tipo “Sono già perfetto così, come posso mai migliorare?” e dall’altro al contrario sembra eccessivamente umile, del genere “Non ce la farò mai a migliorare” “Non sono in grado” “Non sono abbastanza forte” ma coi fatti, anche se daranno l’idea di essere aperti al miglioramento, non faranno mai nulla e troveranno sempre degli alibi, la mancanza di tempo, i figli, il lavoro, il partner, erano rimasti senza benzina, era crollata la casa, una tremenda inondazione, le cavallette (cit. The Blues Brothers). È la scelta più facile, presuppone una (apparentemente) tranquilla e serena permanenza nella zona di comfort, dove le sorprese sono poche, le certezze molte e ci si fa trasportare dalla vita per forza di inerzia come quando si fa il morto a pelo d’acqua.

Unica controindicazione: non sapranno MAI tutte le opportunità che si perdono nel diventare migliori e quanto possa essere meraviglioso il processo stesso di cambiamento.

Risposta B) “Sono disposto a mettermi in gioco e fare ciò che serve”

A questo punto le possibilità sono due:

Opzione A) Fare da soli (presa di posizione assolutamente legittima) e cominciare il cammino su quelle che si sono identificate come le proprie aree di miglioramento, mettendo però in preventivo che il percorso in solitaria presupponga un unico, parziale e con tutta probabilità poco obiettivo punto di vista oppure

Opzione B) Affidarsi a qualcuno che possa mostrare diverse prospettive, alternative e opzioni allargando di fatto il campo delle possibilità di crescita ed intervento. Questo “qualcuno” può essere (perbacco, che coincidenza!) un coach che sappia essere un partner che con integrità fiducia ed affidabilità possa affiancare e supportare il coachee (o cliente) lungo la via verso il suo sviluppo personale; certo un coach non è gratuito e non fa il proprio lavoro per beneficenza anche se nella sua testa è sempre presente che lo sta facendo a beneficio del proprio cliente; a questo punto la domanda che spontaneamente mi sento di rivolgere al possibile cliente è: “Quanto vale la TUA vita?”. La prospettiva è quella di trasformare le proprie aree di miglioramento in punti di forza e vivere una vita personale, professionale o sportiva migliore, imparare in che modo sia possibile e portare con sé questo apprendimento per tutta la vita. Che valore dai ad un cambiamento di questo genere? Vuoi quindi sapere cosa fare per essere migliore?

Contattami e chiedimi COME (fa molto venditore di integratori alimentari a domicilio? Lo so, ma è in ogni caso uno slogan molto efficace!)


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