State pensando di intraprendere un percorso di coaching ma avete dei dubbi? Non ci avete mai pensato ma leggendo il titolo vi siete incuriositi? Ecco qualche informazione in più, a prescindere da quale sia il vostro caso:
- Il coaching è (secondo la ICF – International Coach Federation) “una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale”. Per dirla in altro modo, il coaching è il mezzo grazie al quale il coachee (ovvero il cliente) può raggiungere i propri obiettivi o superare i propri ostacoli più facilmente e più velocemente.
- Andare da un coach non farà sì che gli obiettivi si raggiungano o gli ostacoli si superino da soli. Servono l’impegno e la responsabilità del coachee affinché si ottengano i risultati voluti.
- Il percorso di coaching non è infinito, anzi. Già con poche sessioni (da 6 a 10) il cliente può impadronirsi degli strumenti che avrà modo di applicare ogni qual volta lo ritenga opportuno nel corso della sua vita. Chiaramente ogni percorso fa storia a sé e la durata dipende da una serie di variabili.
- A volte sia il coach che il coachee sentiranno che è arrivato il momento di terminare il percorso. Nessuno vieta però di ricominciare qualora il cliente, in futuro, ne senta nuovamente l’esigenza.
- Il coach non dà risposte, consigli o suggerimenti. Non sarà il vostro coach a dirvi cosa fare o in che modo farlo. Il coach, con domande o con feedback, vi darà nuovi punti di vista e nuove prospettive per mettere in discussione i vostri paradigmi ed i vostri schemi mentali lasciando che siate voi, con le vostre risorse, a trovare le risposte più opportune alla vostra situazione.
- Anche i coach spesso vanno a loro volta da un coach o da un mentor.
- Il coach, per codice etico ICF, è tenuto alla più assoluta riservatezza. Quindi conserverà gelosamente appunti e materiale utilizzato durante le sessioni, lontano da occhi indiscreti, e non farà menzione degli argomenti trattati con amici, parenti eccetera e nemmeno doveste incontrarvi per strada in compagnia di altre persone. Il segreto professionale è un dogma.
- Non esiste il coach perfetto, esiste il coach più adatto a voi. Per questo di norma si effettua una prima sessione gratuita, perché possiate capire in autonomia se scatta quella scintilla chiamata empatia, se vi sentite ascoltati, capiti e rispettati senza essere giudicati. Per questo non si può dire chi possa andare bene per voi e chi no, l’unica è provare e pazienza se servirà qualche tentativo prima di trovare quello più adatto.
- Siamo coach, non maghi. Non aspettatevi miracoli, aspettatevi che grazie alla formazione che abbiamo fatto e all’esperienza siamo in grado di capire meglio ed in maniera approfondita certe situazioni e le persone che ci troviamo di fronte.
Se questi nove punti non sono bastati a chiarire i vostri dubbi o necessitate di ulteriori informazioni sono a vostra completa disposizione per rispondere ad ogni domanda.
Una risposta a "Tutto (o quasi) quello che avreste voluto sapere sul coaching (ma non avete mai osato chiedere)"